venerdì 26 luglio 2013

Campagna per la memoria: il risveglio del Popolo Duosiciliano

Ci hanno tenuto in coma e senza coscienza per più di 150 anni, adesso, che ci stiamo risvegliando, stanno operando ancora disperatamente in tutti modi per riaddormentarci per altri 150. Con libri che parlano male di noi e delle nostre cose, con distruzione di lapidi ed asportazione di targhe, col gettare nella spazzatura le corone dei fiori poste, a memoria e gloria, per i nostri eroi morti, col bloccarci o renderci comunque difficile o inutile e perfino controproducente l'accesso ai loro archivi. Ma noi abbiamo anche i nostri piccoli e grandi archivi pubblici e privati e possiamo fare a meno dei loro archivi, e rompere e rendere vana la loro criminale pretesa di avere il monopolio della nostra memoria!


Noi possiamo rompere il loro preteso monopolio dei dati d'archivio storico sul nostro passato, proprio facendo ricorso ad un movimento di massa in cui:
-i giovani studenti che debbono dare la tesi di laurea a indirizzo storico scelgano come argomento della loro tesi: "vita, morte e miracoli" di un soldato o di un ufficiale, della loro famiglia o del loro paese, che a suo tempo avesse fatto parte delle Forze Armate di Terra e di Mare del Regno delle Due Sicilie e che avesse partecipato alla Guerra in difesa della Patria del 1860-1861 e cosa ne sia successo di ciascuno prima, durante e dopo detta guerra.
-Anche i ragazzi delle medie superiori, che si presentano agli esami di maturità, facciano la stessa cosa: scelgano di portare tesine storiche su un soldato, un ufficiale della loro famiglia o del loro paese, un reparto, un episodio, una battaglia delle Forze Armate di Terra e di Mare del Regno delle Due Sicilie.
Chiunque ami la nostra Patria e voglia dare un importante contributo, faccia resoconti i più ricchi possibili di dati, che appunto ci permettano tutti assieme di avere un quadro chiaro, reale e completo della Storia e della verità che finora ci hanno negate.
Vogliamo solo la verità e spazzare via tutte le menzogne, che scribacchini prezzolati ci hanno finora raccontato attraverso libri di storia falsi e bugiardi. Vogliamo sapere che fine abbiano fatto tutti i soldati che difesero la nostra Patria dalla guerra di aggressione del 1860-1861, in cui la soldataglia allobrogica sabauda calò a tradimento nel Regno delle due Sicilie e si comportò secondo il naturale dei suoi bersaglieri da orda barbarica, mettendo a ferro e a fuoco l'invaso reame libero, indipendente e sovrano.
Aiutaci anche tu in questa campagna per la memoria. Aiutaci anche tu, ovunque tu sia, in Italia o all'estero.
Tutte le testimonianze e tutti i documenti delle nostre Forze Armate di Terra e di Mare del Regno delle Due Sicilie che abbiano partecipato alla Guerra in difesa della Patria del 1860-1861 dovranno pervenire a Montalto Uffugo, all'archivio centrale del Movimento per la Campagna della Memoria.  

 Video:
il risveglio del Popolo dell'Italia del Sud - dopo 152 anni di menzogne torna la Memoria http://www.youtube.com/watch?v=BzHMWh8XJ10

domenica 14 luglio 2013

Campo di sterminio di Fenestrelle: mani sacrileghe frantumano la lapide posta a memoria dei Soldati, dei Patrioti e degli Eroi del Regno delle due Sicilie

Fra lacrime e sangue la memoria non si cancella e la verità sta venendo alla luce.

Indignazione da tutte le parti d'Italia per la lapide barbaramente frantumata.

Malaunità: l'unità d'Italia è stata fatta, nel 1861, dalla massoneria talmudica contro l'Italia.
E’ fu così che l’invasione fu chiamata liberazione, l’usurpazione fu chiamata fratellanza. La nostra memoria offesa e condannata all’oblio, affinché, non fosse minimamente possibile sospettare o anche soltanto immaginare la nostra vera storia di popolo facoltoso, unito già da mille anni e con Napoli magnifica capitale, culla di ricchezza, arte, cultura e progresso. 
Fenestrelle (To), campo di sterminio
 La sera del 9 novembre 1860 una colonna di soldati in lacere uniformi turchine, disarmati e sotto scorta, marciava lungo la tortuosa strada alpina che risale la Val Chisone, nelle montagne piemontesi, verso la fortezza di Fenestrelle, costruita a 1200 metri fino a 1800 di altezza sul livello del mare. Erano prigionieri dell’esercito borbonico catturati per lo più alla resa di Capua il 2 novembre, trasferiti per mare da Napoli a Genova dove erano approdati il giorno prima, poi trasportati in treno fino a Pinerolo e ora avviati a piedi, giacché non c’era altro mezzo, alla fortezza. Esausti per l’interminabile marcia, arrivarono a Fenestrelle per tutta la notte, a drappelli sbandati.
In questo luogo trovarono la morte e divennero calce.

Si, divennero calce. I loro corpi furono sciolti nella calce viva, perché ritenuti indegni di una sepoltura cristiana. 

Fenestrelle:
qua Dio non era presente. E' stata la cattiveria degli uomini a volere questo campo di sterminio.
In questo pozzo, un profondo piombatoio, venivano gettati i corpi dei soldati borbonici e nello spazio di pochi minuti si scioglievano nella calce viva, per poi sparire per sempre nelle gelide acque del torrente Chisone.
 
 Il 6 luglio 2008, sotto una pioggia battente, un gruppo di aderenti e sostenitori dei Comitati Due Sicilie, in parte convocati via chat o per email, salì a Fenestrelle e posò, a memoria dei Patrioti sterminati, una lapide che dice testualmente: 

«Tra il 1860 e il 1861 vennero segregati nella fortezza di Fenestrelle migliaia di soldati dell’esercito delle Due Sicilie che si erano rifiutati di rinnegare il re e l’antica patria. Pochi tornarono a casa, i più morirono di stenti. I pochi che sanno s’inchinano».


Duccio Mallamaci, coordinatore per Piemonte e Calabria del Partito del Sud, tenne, interrompendosi a tratti per la commozione, un discorso in cui definì Fenestrelle un campo di sterminio come Auschwitz o Belzec, e affermò che 8000 uomini vi erano morti di fame e di freddo; in tutto, aggiunse, furono 40.000 i prigionieri meridionali sterminati nel Nord. Al discorso seguì una messa in latino, officiata da un prete francese fatto venire per l’occasione.
La lapide che il 6 luglio del 2008 fu posta a memoria dei soldati borbonici non esiste più. Mani sacrileghe l'hanno brutalmente frantumata.
Sembrerebbe che accettare l’esistenza di un pesante debito legato agli avvenimenti del periodo cosi detto "Risorgimentale “ nei riguardi degli Italiani del Sud sia motivo di oltraggio all’immagine del luogo che fu scenario di prigionia e torture per i valorosi Soldati Borbonici, deportati dalla nostra terra nel campo di sterminio di Fenestrelle, perché si erano rifiutati di disonorare il patto di fedeltà giurato al Sovrano. In onore di questi nostri eroici padri , nella piazzetta antistante la roccaforte, era stata deposta una lapide in marmo , dono dei compatrioti DUOSICILIANI , di cui i versi incisi furono composti in loro onore dal grande Nicola Zitara.
Il 6 luglio 2008, sotto una pioggia battente, un gruppo di aderenti e sostenitori dei Comitati Due Sicilie, in parte convocati via chat o per email, salì a Fenestrelle e posò, a memoria dei Patrioti sterminati, questa lapide

Fenestrelle: Ancora l'odio vince sull'amore e la morte sulla vita !
A Fenestrelle, il tetro e macabro centro di sterminio del regno sabaudo prima e del regno d'Italia poi, l'odio continua a vincere sull'amore e la morte continua a vincere sulla vita. 

Mani sacrileghe hanno frantumato brutalmente la lapide che era stata posta nel campo di sterminio di Fenestrelle il 6 luglio del 2008
Noi, gente e popolo del Sud, figli della Magna Grecia e del Regno delle due Sicilie, lotteremo per la vita e per la speranza affinché l'amore possa sempre vincere sull'odio e la vita sempre sulla morte. Noi che abbiamo inventato la “Democrazia Diretta” e che amiamo l'arte, la cultura, la verità, la libertà, la nostra storia e le nostre tradizioni, noi che siamo al centro del Mediterraneo e che viviamo per l'amore costruiremo la vera Italia, dove saremo finalmente davvero “Tutti Fratelli” e non “Caini-Fratelli d'Italia”