domenica 6 luglio 2014

Manifestazione antirazzista del Popolo Duosiciliano al museo Lombroso di Torino, sabato 5 luglio 2014. Lombroso: museo della Barbarie...

Torino, sabato 5 luglio 2014.
E' stata Lucia Gammieri, napoletana purosangue, a tenere il discorso della manifestazione antirazzista, organizzata dai Comitati due Sicilie, davanti al museo di antropologia criminale di Torino, intitolato allo pseudo medico, pseudo antropologo e criminologo Ezechia Lombroso, di etnia ebraica, che successivamente cambiò nome in Cesare. Lucia Gammieri ha sostituito il professore Duccio Mallamaci, assente perché vittima di un gravissimo incidente a Torino in data 30 giugno 2014, in cui inciampando durante una passeggiata, finì sotto un tram, riportando la frattura del bacino, dell'anca e del femore.

Ecco il discorso di Lucia Gammieri:

Manifestazione davanti al museo Cesare Lombroso. Torino 5 luglio 2014

Amici, patrioti del glorioso Regno delle due Sicilie, avvicinatevi così faremo un discorso fra amici. Fra patrioti ed amici...

Molte persone vengono a visitare questo vergognoso museo, pagando anche il biglietto, per vedere delle teste mozzate. Queste teste mozzate sembrano che siano un trofeo di guerra. Questa gente che 153 anni fa, ha vinto una guerra contro il nostro popolo, trattiene questi trofei come prova della vittoria ancora adesso. Ci chiediamo quale sia la differenza di civiltà fra questa classe dirigente che ha fondato questa Italia, che non è la nostra Italia, e le popolazioni selvagge che mozzano le teste ai nemici per conservarle come trofei.

Qui, in questo museo c'è la barbarie. C'è la Barbarie ! Perché qui si celebra la vittoria di un popolo sull'altro. Un popolo che viene disperso, e che non viene neanche più riconosciuto come popolo.

Noi siamo per costoro, italiani di quarta categoria, se siamo italiani. Qui dentro, in questo vergognoso museo, c'è qualcuno, c'è ancora il suo scheletro, che ci ha classificato come razza inferiore. Noi, razza inferiore? Noi: Pitagora, Archimede, Gianbattista Vico, Giordano Bruno, Gioacchino da Fiore, Benedetto Croce, Tommaso Campanella, Bernardino Telesio e mille altri.
Noi siamo razza inferiore, perché?

Italiani del Sud manifestano A Torino davanti al museo Lombroso, definito da molti: Museo della Barbarie.
Con loro c'è anche il noto cantautore Mimmo Cavallo (riconoscibile al centro della foto con occhiali scuri) e Lucia Gammieri con capelli rossi. 
Perché abbiamo perso sul campo di battaglia, ed io vi dico che sul campo di battaglia perderanno. Perderanno sul campo di battaglia. Se noi non vinceremo sul campo di battaglia, saremo ancora schiavi per altri 150 anni. Ricordatevelo, non è solo con le chiacchiere. Io non credo che qui sia come in Cecoslovacchia che la Cechia e la Slovacchia si sono separate con le buone. Non credo perché qua c'è gente ottusa, c'è gente crudele, c'è gente barbara che comanda in Italia. E lo sta dimostrando ancora adesso. Nel Meridione, per qualcuno qui che non lo sa, quando fu conquistato 153 anni fa, su 8,9 milioni di abitanti, furono massacrati più di un milione di persone. Più di un milione di morti...

Non so, se voi lo sapete: quest'Italia, di cui alcuni godono ancora i privilegi dopo più di un secolo e mezzo, è fatta sul sangue. Il Meridione è stata una colonia interna. Cavour ed altri si vantavano: gli Inglesi hanno l'India, noi abbiamo il Regno di Napoli come colonia. E questo vale ancora adesso. E' mascherato, è nascosto, ma vale ancora adesso. Qui dentro, il teorizzatore della nostra inferiorità razziale è un certo Lombroso. Ezechia Lombroso, che poi cambiò il nome in Cesare, era di etnia ebraica, come di etnia ebraica è anche la classe dominante Elkann, che c'è qui adesso a Torino. Ed ebraico è anche l'edificio più alto che c'è in Torino: la Mole. E nella mole antonelliana, con la scusa del museo del cinema hanno piazzato anche una grande statua di Moloch: la divinità del male assoluto.

Nonostante noi abbiamo secoli, millenni di cultura e storia sulle spalle per questa gente non valiamo niente. Noi siamo quelli che sul campo di battaglia siamo stati sconfitti. Abbiamo perso la guerra contro Vittorio Emanuele II, contro Garibaldi, contro Cavour, contro Mazzini e diciamolo chiaramente che erano sostenuti dall'esercito francese, che a San Quentino e a Solferino ebbero più di 20 mila morti.

Teste mozzate di Patrioti Duosiciliani conservate, come trofei di guerra, nel museo Cesare Lombroso di Torino
Le teste mozzate, esposte in questo museo, sono quelle di Padri di famiglia e di Patrioti del Regno delle due Sicilie, che si opposero alla ferocia dei Piemontesi invasori ed assassini. Ed io mi chiedo come mai i Piemontesi non si vergognino di mostrare questi orrori. Lombroso con le sue teorie sentenziò che gli abitanti delle due Sicilie erano una razza inferiore, paragonabili per natura e stile di vita alle bestie. (Il Regno delle Due Sicilie comprendeva tutta l’Italia del Sud: Campania con parte dell’odierno Lazio, Abruzzo, Molise,Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia). Questa strampalata teoria la dedusse misurando i crani ed altri resti umani degli insorgenti napolitani e dei poveracci che vennero uccisi dai bersaglieri.

Le teorie dello pseudoscienziato veronese furono facilmente smentite da studi successivi e dichiarate dalla comunità scientifica internazionale prive di ogni fondamento scientifico. Nonostante tutto, queste teorie sballate, con la complicità di un sistema scolastico basato sulla falsità, faziosità e sulla mistificazione storica, si sono diffuse nella società italiana, sia al nord diventando principio di tutti i preconcetti e razzismo antimeridionale, sia a sud al fine di creare quel complesso di inferiorità che hanno tanti meridionali. Tutti i governanti dal 1860 ad oggi basandosi sui concetti razzisti di Lombroso hanno agito ai danni delle “Due Sicilie”, o perché i suoi componenti erano settentrionali e condizionati dal razzismo, o meridionali con complesso di inferiorità e spirito servile. E’ arrivato il momento di far conoscere la verità a tutti e di ribellarsi a tutte le menzogne raccontate finora.

Cesare Lombroso, ebreo, è stato un criminale ed una mente perversa, malefica e satanica. Grazie alla famiglia Savoia più di un secolo e mezzo fa ha trovato spazio nel raccontare tutte queste bestialità. E di spazio Lombroso continua a trovarne ancora adesso, in una Torino e in un Piemonte, dove le persone vivono solo di anti meridionalità.

Questo essere immondo in gioventù trafugava i crani dei cadaveri dai cimiteri di campagna per poi studiarne con comodo la conformazione. Ai contadini che, ignari, gli chiedevano cosa trasportasse con sé rispondeva: "Zucche". Così Cesare Lombroso, il ragazzo dei cimiteri fece carriera. Questo scellerato fu osannato da vivo dai criminali del regno sabaudo, ed adesso da morto dalle istituzioni piemontesi. Tutto il lavoro malefico di questo Lombroso è la negazione della serietà scientifica e culturale.

C'è un potere mondiale che fa a pezzi i popoli. Un potere finanziario, che poi diventa politico, ideologico, giuridico. Quanti giudici vengono manovrati da questo potere occulto? Sette segrete e massonerie che sono tutte centralizzate a livello mondiale. Allora diciamolo chiaro, non prendiamoci in giro. Qui si viene a raccontare che la chiesa cattolica, a suo tempo, aveva messo in galera Galileo Galilei, aveva bruciato Giordano Bruno solo perché dissentivano. E adesso si vuole bruciare e mettere in galera chi dissente da questi nuovi dittatori, da questa nuova tirannia.

Mi sapete dire, chi ha eletto il governo che abbiamo adesso? Praticamente nessuno. Ma io vi chiedo di più: se i governi e i politici sono ormai burattini, vengono a presa in giro eletti. Ditemi, chi ha eletto il capo della Banca europea, e i capi di tutte le banche del mondo? Si, è solo lui: Rothschild. E adesso tutta la sofferenza che l'Italia e l'Europa stanno provando, l'ha provato più di un secolo e mezzo fa il Meridione d'Italia. Forse non tutti sanno che 153 anni fa il Regno delle due Sicilie era il terzo Stato nel mondo per ricchezza. C'era l'Inghilterra prima, la Francia seconda e il Regno di Napoli terzo. Noi stiamo seminando per far conoscere la verità storica e liberarci da questa schiavitù che i poteri forti ci impongono.

Qui ancora adesso, in questa città di Torino, c'è gente che vive di rendita su quello che 153 anni fa fu razziato nel meridione. Io rivendico quella Italia che c'era prima di Cavour e prima del loro risorgimento. L'Italia esisteva già e non aveva bisogno di risorgere.

Ritornando però al museo Lombroso, posto in cui ci troviamo adesso, mi faccio e faccio a voi la seguente domanda: con quale diritto i Patrioti duosiciliani vengono tenuti ancora prigionieri in questo vergognoso museo?  Mille crani di Patrioti duosiciliani attendono, dopo più di un secolo e mezzo, ancora una degna e cristiana sepoltura. Fra di essi anche Antonio Gasbarrone, Giuseppe Villella e anche tante brigantesse. Donne vere e sincere che hanno amato la Patria fino all'estremo sacrificio.

Sulla richiesta, ormai sempre più forte, che arriva da tutto il Sud per riavere le teste mozzate dei nostri Patrioti, che sono ancora tenuti prigionieri, senza motivo, in questo vergognoso museo, per dare loro una degna sepoltura cristiana, qualcuno ha detto:
Io non capisco questi Meridionali che avanzano la richiesta di riavere i crani esposti nel museo Lombroso di Torino. Non li capisco davvero. E' come se gli egiziani di oggi avanzassero la richiesta di riavere le mummie esposte.
E qua vorrei dire una cosa semplice. Ringrazio questa persona senza cervello, che fa parte di questo sistema perverso, per avermi dato il modo di fare una semplice constatazione.
Nel museo egizio di Torino le mummie esposte, rappresentano il vanto, la cultura e la civiltà di un grande popolo del passato. In questo Museo Lombroso, invece, vengono esposti i crani dei nostri Patrioti a scherno, derisione e dileggio. Italiani che considerano noi, Italiani del Sud, come razza inferiore, che ci considerano come criminali. Ecco perché questo museo è una vergogna. In questo museo c'è la Barbarie.

A questa gente, che pensa ancora in modo così barbaro e distorto, voglio solo ricordare che noi siamo figli, eredi ed autori della più grande Cultura del mondo. Siamo i figli della Magna Grecia, figli del regno di Napoli, figli delle due Sicilie. Siamo coloro che hanno inventato l'arte e la democrazia diretta. Con noi è nata la musica, la poesia, il teatro, la filosofia, il rispetto per la natura, il rispetto per le donne. Siamo sempre stati un popolo pieno di tante ricchezze ed abbiamo vissuto sempre per le cose belle e vere. Siamo stati un popolo di pace, prima che arrivassero i “fratelli d'Italia” a distruggere tutto quello che di bello avevamo creato in millenni.

Perché la città di Torino, la regione Piemonte e lo Stato italiano impediscono che a queste teste mozzate venga data una degna sepoltura?
Se questo non è ancora accaduto, allora devo dirlo ancora una volta e questa volta con voce forte e tonante che qua dentro regna la Barbarie.

Mimmo Cavallo, cantautore, patriota e brigante, è stato presente sabato 5 luglio a Torino per
manifestare contro il museo della Barbarie, intitolato all'ebreo Ezechia Lombroso, che poi cambiò
nome in Cesare 
Vorrei ricordare alcuni stralci della storica interpellanza che Angelo Manna tenne in Parlamento il 4 marzo 1991. Sono passati ben 23 anni dalla denuncia del nostro Patriota Angelo Manna, ed ancora questa Italia non si decide a raccontare la verità.
Ecco cosa disse in Parlamento:

L'ufficio storico dello stato maggiore dell'esercito italiano è l'armadio nel quale la setta tricolore conserva e protegge i suoi risorgimentali scheletri infami; conserva e protegge le prove delle sue gloriosità sempre abiette; conserva e protegge le prove che nel 1860 l'esercito italiano calò a tradimento nel Regno di Napoli e si comportò, secondo il naturale dei suoi bersaglieri e carabinieri, da orda barbarica; conserva e protegge le prove che Vittorio Emanuele II di Savoia, ladro, usurpatore ed assassino - e perciò galantuomo - nonché il suo protobeccaio Benso Camillo, porco di Stato - e perciò statista sommo - ordinarono ai propri sadici macellai di mettere a ferro e a fuoco l'invaso reame libero, indipendente e sovrano e di annetterlo al Piemonte grazie ad un plebiscito che fu una truffa schifosa, combinata da garibaldesi, soldataglia allobrogica e camorra napoletana.

L'ufficio dello stato maggiore dell'esercito italiano è l'armadio nel quale l'unificazione tiene sotto chiave il proprio fetore storico: quello dei massacri bestiali, delle profanazioni e dei furti sacrileghi, degli incendi dolosi, delle torture, delle confische abusive, delle collusioni con Tore e Crescienzo (all'anagrafe Salvatore De Crescenzo) e con la sua camorra, degli stupri di fanciulle, delle giustizie sommarie di cafoni miserabili ed inermi, delle prebende e dei privilegi dispensati a traditori, assassini e prostitute, come la famigerata Sangiovannara, De Crescenzo, anch'essa, per l'anagrafe…

Quali studiosi hanno potuto aprire questi armadi infami, signor sottosegretario? I crociati postumi, gli scribacchini diventati cattedratici per aver saputo rinnegare la propria origine e per aver saputo rinunciare alla ricerca della verità storica, per aver dimostrato di saper essere i sacerdoti del sacro fuoco del mendacio. Signor Presidente, per favore, si giri: guardi il pannello alle sue spalle. E' falso, è un falso storico! L'ho detto e ridetto sette anni fa: alle urne, nel Regno di Napoli invaso, si presentò solo l'1,9 per cento! Come si ebbe, allora, un milione di voti al sì?
(…)
L'ufficio storico dell'esercito italiano custodisce e protegge le prove storiche che quella sacra epopea, che fu detta Risorgimento, altro non fu se non una schifosa pagina di rapine e di massacri scritta da un'orda barbarica che, oltre la vita ed i beni, rubò al Sud e portò nell'infrancesato Piemonte finanche il sacro nome d'Italia. (parole di Angelo Manna)

Torino 5 luglio 2014. I manifestanti Duosiciliani si avviano da piazza Vittorio Veneto verso il museo della Barbarie
intitolato allo pseudo medico Cesare Lombroso
Dopo più di un secolo e mezzo regna ancora la Barbarie in questa Italia, che non è la nostra Italia.

Onore e gloria eterna ai nostri Briganti. Furono chiamati Briganti, ma in verità erano soldati e padri di famiglia, che difesero fino all'estremo sacrificio la nostra Patria. Viva gli Italiani del Sud. Viva tutti i Popoli italiani. Viva la verità. (Lucia Gammieri)