mercoledì 30 marzo 2016

I 25 punti del Programma del Nazionalsocialismo, Partito dei Lavoratori tedeschi, enunciati da Hitler nel febbraio del 1920 - Das 25-Punkte-Programm der Nationalsozialistischen Deutschen Arbeiterpartei

1. Noi chiediamo la riunione di tutti i tedeschi in una Grande Germania, in base al diritto di autodecisione dei popoli. 
2. Noi chiediamo la parità di diritto del popolo tedesco di fronte alle altre nazioni, nonché l’abolizione dei trattati di pace di Versailles e S. Germain. 
3. Noi chiediamo terra e suolo (colonie) per nutrire il nostro popolo e per insidiarvi la nostra eccedenza di popolazione. 
4. Può essere cittadino dello Stato solo chi sia connazionale (Volksgenosse). Può essere connazionale solo chi sia di sangue tedesco, senza riguardo alla sua religione. Nessun ebreo può quindi essere connazionale. 
5. Chi non è cittadino dello Stato deve poter vivere in Germania solo in veste di ospite e deve sottostare alla legislazione che regola il soggiorno degli stranieri. 
6. Il diritto di influire sulla condotta e sulle leggi dello Stato può spettare solo al cittadino dello Stato. Per questo noi chiediamo che tutte le cariche pubbliche di qualsiasi genere, cioè del Reich, dei Länder o dei comuni, possano venire occupate solo da cittadini dello Stato. Noi lottiamo contro il parlamentarismo corruttore, contro la attribuzione di cariche in base a considerazioni di partito, senza tenere conto del carattere e delle capacità. 
7. Noi chiediamo che lo Stato si impegni ad avere cura m primo luogo di assicurare lavoro e possibilità di esistenza ai cittadini dello Stato. Qualora non sia possibile nutrire la popolazione dello Stato, gli appartenenti ad altre nazionalità (cioè coloro che non sono cittadini dello Stato) dovranno venire espulsi dal Reich. 
8. Si dovrà impedire ogni nuova immigrazione di non-tedeschi. Noi chiediamo che tutti i non-tedeschi che sono immigrati in Germania dopo il 2 agosto 1914 vengano costretti a lasciare immediatamente il Reich. 
9. Tutti i cittadini dello Stato devono possedere eguali diritti ed eguali doveri. 
10. Primo dovere di ogni cittadino dello Stato deve essere quello di produrre, spiritualmente e materialmente. L’attività del singolo non deve urtare contro gli interessi della comunità, ma deve applicarsi nel quadro della collettività e per il bene di tutti. 
11. Noi chiediamo l'abolizione del reddito ottenuto senza lavoro e senza fatica. Abolizione della schiavitù dei prestiti ad interesse. 
12. Considerando l’immane sacrificio di beni e di sangue che ogni guerra chiede al popolo, l’arricchimento personale per mezzo della guerra deve venire dichiarato delitto contro il popolo. Noi chiediamo quindi la confisca integrale di tutti i profitti di guerra. 
13. Noi chiediamo la statizzazione di tutte le imprese associate (trusts) esistenti. 
14. Noi chiediamo la partecipazione agli utili nelle grandi imprese. 
15. Noi chiediamo una completa riforma delle previdenze per la vecchiaia. 
16. Noi chiediamo che venga creata e conservata una sana classe media; che i grandi magazzini vengano subito collettivizzati ed affittati a basso prezzo a piccoli commercianti; che si aiutino tutti i piccoli commercianti mediante le forniture allo Stato, ai Länder e ai comuni. 
17. Noi chiediamo una riforma fondiaria adatta ai nostri bisogni nazionali, l’emanazione di una legge per l’espropriazione senza indennizzo del suolo per fini di pubblica utilità, l’abolizione dell’interesse fondiario e il divieto di ogni speculazione sui terreni. 
18. Noi chiediamo la lotta a fondo contro coloro che esplicano attività dannose per l’interesse della comunità. Coloro che commettono delitti contro il popolo. gli usurai, i profittatori ecc. devono essere condannati a morte, senza distinzione di confessione o di casta. 
19. Noi chiediamo che il diritto romano, che serve il mondo materialistico, venga sostituito da un diritto comune germanico. 
20. Lo Stato deve provvedere a una radicale riforma di tutto il nostro sistema di istruzione popolare, al fine di permettere ad ogni tedesco capace ed attivo di raggiungere un’istruzione superiore e quindi di salire a posti direttivi. I programmi di studio di tutti gli istituti scolastici devono conformarsi ai bisogni della vita pratica. La comprensione del concetto di Stato deve venire diffusa dalla scuola (istruzione civica) non appena incomincia ad aprirsi l’intelligenza del fanciullo. Noi chiediamo che i figli di genitori poveri, dotati di particolare intelligenza, vengano educati a spese dello Stato, senza aver riguardo alla posizione sociale o alla professione dei genitori. 
21. Lo Stato deve provvedere a migliorare la salute pubblica, proteggendo la madre e il fanciullo, vietando il lavoro giovanile, rafforzando la prestanza fisica mediante l’istituzione di ginnastica e sport obbligatori, dando il massimo appoggio a tutte le associazioni che si occupano della educazione fisica della gioventù. 
22. Noi chiediamo che venga abolito l’esercito di mestiere e che venga formato un esercito di popolo. 
23. Noi chiediamo la lotta legale contro le menzogne politiche consapevoli e contro la loro diffusione a mezzo della stampa. Per rendere possibile la creazione di una stampa tedesca, noi chiediamo: a) che tutti i redattori e collaboratori di giornali pubblicati in lingua tedesca debbano essere connazionali (Volksgenossen); b) che i giornali non tedeschi debbano ottenere, per esser pubblicati, una espressa autorizzazione dello Stato; e che non possano venire stampati in lingua tedesca; c) che ogni partecipazione o influenza finanziaria su giornali tedeschi da parte di non tedeschi venga vietata legalmente, e che la violazione di questa norma venga punita con la chiusura del giornale e con l’immediata espulsione dal Reich delle persone non tedesche implicate. I giornali che contrastano con l’interesse della comunità devono essere vietati. Noi chiediamo la lotta legale contro una organizzazione artistica e letteraria che esercita un influsso disgregatore sulla nostra vita nazionale, e chiediamo la chiusura delle istituzioni che violano i principio sopra esposti. 
24. Noi chiediamo la libertà di tutte le confessioni religiose entro lo Stato, in quanto esse non minaccino la sua esistenza o non urtino contro la coscienza morale della razza germanica. Il Partito, come tale, difende la concezione di un cristianesimo positivo, senza legarsi confessionalmente ad una determinata fede. Esso lotta contro lo spirito ebraico-materialista entro noi e fuori di noi, ed è convinto che un durevole risanamento del nostro popolo può avvenire soltanto dall’interno, sulla base del principio: l’interesse comune deve prevalere sull’interesse privato. 
25. Per attuare tutto questo noi chiediamo che venga creato un forte potere centrale del Reich. Incondizionata autorità del Parlamento politico centrale su tutto il Reich e sui suoi uffici in genere. Creazione di camere sindacali e professionali per l’esecuzione nei singoli Länder delle leggi generali emanate dal Reich. 

I Capi del Partito promettono di lottare a fondo, se necessario esponendo la propria vita, per l’attuazione di questi punti.
Drittes Reich: Mädchen bei Gymnastikvorführung / 3 Reich Ragazze tedesche fanno ginnastica
Das 25-Punkte-Programm der Nationalsozialistischen Deutschen Arbeiterpartei - (vom 24. Februar 1920) . Das Programm der Nationalsozialistischen Deutschen Arbeiterpartei ist ein Zeitprogramm. Die Führer lehnen es ab, nach Erreichung der im Programm aufgestellten Ziele neue aufzustellen, nur zu dem Zweck, um durch künstlich gesteigerte Unzufriedenheit der Massen das Fortbestehen der Partei zu ermöglichen.  
1. Wir fordern den Zusammenschluß aller Deutschen auf Grund des Selbstbestimmungsrechtes der Völker zu einem Groß-Deutschland.  
2. Wir fordern die Gleichberechtigung des deutschen Volkes gegenüber den anderen Nationen, Aufhebung der Friedensverträge von Versailles und St. Germain. 
3. Wir fordern Land und Boden (Kolonien) zur Ernährung unseres Volkes und Ansiedlung unseres Bevölkerungsüberschusses. 
4. Staatsbürger kann nur sein, wer Volksgenosse ist. Volksgenosse kann nur sein, wer deutschen Blutes ist, ohne Rücksichtnahme auf Konfession. Kein Jude kann daher Volksgenosse sein. 
5. Wer nicht Staatsbürger ist, soll nur als Gast in Deutschland leben können und muß unter Fremden-Gesetzgebung stehen. 
6. Das Recht, über Führung und Gesetze des Staates zu bestimmen, darf nur dem Staatsbürger zustehen. Daher fordern wir, daß jedes öffentliche Amt, gleichgültig welcher Art, gleich ob im Reich, Land oder Gemeinde nur durch Staatsbürger bekleidet werden darf. Wir bekämpfen die korrumpierende Parlamentswirtschaft einer Stellenbesetzung nur nach Parteigesichtspunkten ohne Rücksichtnahme auf Charakter und Fähigkeiten. 
7. Wir fordern, daß sich der Staat verpflichtet, in erster Linie für die Erwerbs- und Lebensmöglichkeit der Bürger zu sorgen. Wenn es nicht möglich ist, die Gesamtbevölkerung des Staates zu ernähren, so sind die Angehörigen fremden Nationen (Nicht-Staatsbürger) aus dem Reiche auszuweisen. 
8. Jede weitere Einwanderung Nicht-Deutscher ist zu verhindern. Wir fordern, daß alle Nicht-Deutschen, die seit 2. August 1914 in Deutschland eingewandert sind, sofort zum Verlassen des Reiches gezwungen werden. 
9. Alle Staatsbürger müssen gleiche Rechte und Pflichten besitzen. 
10. Erste Pflicht jeden Staatsbürgers muß sein, geistig oder körperlich zu schaffen. Die Tätigkeit des Einzelnen darf nicht gegen die Interessen der Allgemeinheit verstoßen, sondern muß im Rahmen des gesamten und zum Nutzen aller erfolgen. Daher fordern wir: 
11. Abschaffung des arbeits- und mühelosen Einkommens. Brechung der Zinsknechtschaft! 
12. Im Hinblick auf die ungeheuren Opfer an Gut und Blut, die jeder Krieg vom Volke fordert, muß die persönliche Bereicherung durch den Krieg als Verbrechen am Volke bezeichnet werden. Wir fordern daher restlose Einziehung aller Kriegsgewinne. 
13. Wir fordern die Verstaatlichung aller (bisher) bereits vergesellschafteten (Trust) Betriebe. 
14. Wir fordern die Gewinnbeteiligung an Großbetrieben. 
15. Wir fordern einen großzügigen Ausbau der Alters-Versorgung. 
16. Wir fordern die Schaffung eines gesunden Mittelstandes und seiner Erhaltung, sofortige Kommunalisierung der Groß-Warenhäuser und ihre Vermietung zu billigen Preisen an kleine Gewerbetreibende, schärfste Berücksichtigung aller kleinen Gewerbetreibenden bei Lieferung an den Staat, die Länder oder Gemeinden. 
17. Wir fordern eine unseren nationalen Bedürfnissen angepaßte Bodenreform, Schaffung eines Gesetzes zur unentgeltlichen Enteignung von Boden für gemeinnützige Zwecke. Abschaffung des Bodenzinses und Verhinderung jeder Bodenspekulation. 
18. Wir fordern den rücksichtslosen Kampf gegen diejenigen, die durch ihre Tätigkeit das Gemein-Interesse schädigen. Gemeine Volksverbrecher, Wucherer, Schieber usw. sind mit dem Tode zu bestrafen, ohne Rücksichtnahme auf Konfession und Rasse. 
19. Wir fordern Ersatz für das der materialistischen Weltordnung dienende römische Recht durch ein deutsches Gemein-Recht. 
20. Um jeden fähigen und fleißigen Deutschen das Erreichen höherer Bildung und damit das Einrücken in führende Stellungen zu ermöglichen, hat der Staat für einen gründlichen Ausbau unseres gesamten Volksbildungswesens Sorge zu tragen. Die Lehrpläne aller Bildungsanstalten sind den Erfordernissen des praktischen Lebens anzupassen. Das Erfassen des Staatsgedankens muß bereits mit dem Beginn des Verständnisses durch die Schule (Staatsbürgerkunde) erzielt werden. Wir fordern die Ausbildung geistig besonders veranlagter Kinder armer Eltern ohne Rücksicht auf deren Stand oder Beruf auf Staatskosten. 
21. Der Staat hat für die Hebung der Volksgesundheit zu sorgen und durch den Schutz der Mutter und des Kindes, durch Verbot der Jugendarbeit, durch Herbeiführung der körperlichen Ertüchtigung mittels gesetzlicher Festlegung einer Turn- und Sportpflicht durch größte Unterstützung aller sich mit körperlicher Jugend-Ausbildung beschäftigenden Vereine. 
22. Wir fordern die Abschaffung der Söldnertruppe und die Bildung eines Volksheeres. 
23. Wir fordern den gesetzlichen Kampf gegen die bewußte politische Lüge und ihre Verbreitung durch die Presse. Um die Schaffung einer deutschen Presse zu ermöglichen, fordern wir, daß a) sämtliche Schriftleiter und Mitarbeiter von Zeitungen, die in deutscher Sprache erscheinen, Volksgenossen sein müssen. b) Nichtdeutsche Zeitungen zu ihrem Erscheinen der ausdrücklichen Genehmigung des Staates bedürfen. Sie dürfen nicht in deutscher Sprache gedruckt werden. c) Jede finanzielle Beteiligung an deutschen Zeitungen oder deren Beeinflussung durch Nicht-Deutsche gesetzliche verboten wird und fordern als Strafe für Uebertretungen die Schließung einer solchen Zeitung sowie die sofortige Ausweisung der daran beteiligten Nicht-Deutschen aus dem Reich. d) Zeitungen, die gegen das Gemeinwohl verstoßen, sind zu verbieten. Wir fordern den gesetzlichen Kampf gegen eine Kunst- und Literaturrichtung, die einen zersetzenden Einfluß auf unser Volksleben ausübt und die Schließung von Veranstaltungen, die gegen vorstehende Forderungen verstoßen. 
24. Wir fordern die Freiheit aller religiösen Bekenntnisse im Staat, soweit sie nicht dessen Bestand gefährden oder gegen das Sittlichkeits- und Moralgefühl der germanischen Rasse verstoßen. Die Partei als solche vertritt den Standpunkt eines positiven Christentums, ohne sich konfessionell an ein bestimmtes Bekenntnis zu binden. Sie bekämpft den jüdisch-materialistischen Geist in und außer uns und ist überzeugt, daß eine dauernde Genesung unseres Volkes nur erfolgen kann von innen heraus auf der Grundlage: Gemeinnutz vor Eigennutz 
25. Zur Durchführung alles dessen fordern wir die Schaffung einer starken Zentralgewalt des Reiches. Unbedingte Autorität des politischen Zentralparlaments über das gesamte Reich und seine Organisationen im allgemeinen. Die Bildung von Stände- und Berufskammern zur Durchführung der vom Reich erlassenen Rahmengesetze in den einzelnen Bundesstaaten.

Gegenüber den verlogenen Auslegungen des Punktes 17 durch Gegner der Partei ist noch folgende Feststellung notwendig:[1]
  Da die NSDAP. auf dem Boden des Privateigentums steht, ergibt sich von selbst, daß der Passus "Unentgeltliche Enteignung" nur auf die Schaffung gesetzlicher Möglichkeiten Bezug hat, Boden, der auf unrechtmäßige Weise erworben wurde oder nicht nach den Gesichtspunkten des Volkswohls verwaltet wird, wenn nötig zu enteignen. Dies richtet sich demgemäß in erster Linie gegen die jüdische Grundstücksspekulations-Gesellschaften.

domenica 27 marzo 2016

Tutto ciò che sai su Jesse Owens e Hitler è falso

La storia si sa, la scrivono i vincitori. Anche quella delle Olimpiadi. E così fino ad oggi tutti quanti (o quasi) abbiamo dato credito alla storiella di Hitler, cattivissimo cancelliere nazista razzista, che si rifiuta di stringere la mano al povero “negro” Jesse Owens, reo di aver rappresentato il “mondo libero” e di aver fatto incetta di medaglie alle Olimpiadi di Berlino del ’36, quelle di Olympia della Riefensthal e della celebrazione della grandezza del Terzo Reich. Oggi questa storiella strappalacrime probabilmente affollerebbe i social network, per poi essere derubricata a “bufala”. Purtroppo invece ce la siamo dovuta sorbire per ottanta anni, nonostante lo stesso Jesse Owens abbia smentito il fatto nella sua autobiografia del 1970: “Dopo essere sceso dal podio, passai davanti alla tribuna d’onore per tornare negli spogliatoi. Il Cancelliere mi fissò. Si alzò e mi salutò con un cenno della mano. Io feci altrettanto, rispondendo al saluto. Giornalisti e scrittori dimostrarono cattivo gusto tramandando un’ostilità che, di fatto, non c’era mai stata“. Dichiarazioni del diretto interessato che non vennero però prese sul serio nemmeno negli Usa, dove le leggi razziali erano state abolite solo da pochissimi anni e alle parole di quel “negro” forse non si dava peso. 
Jesse Owens e Adolf Hitler in un fotomontaggio
Fatto sta che c’è voluto Race, un film in uscita il 19 febbraio negli Usa e prodotto con la collaborazione della figlia dell’atleta afroamericano, Marlene Owens Rankin, per fare luce su quella che è la verità storica. “Mio padre non si è mai sentito snobbato da Hitler”, spiega Marlene Owens, “ma fu profondamente ferito dal fatto che Franklin Delano Roosevelt, il presidente americano dell’epoca, non l’avesse ricevuto alla Casa Bianca”. Una realtà con la quale gli americani hanno difficoltà a fare i conti. Ad Owens venne infatti programmato e sempre rinviato l’incontro con il democratico Roosvelt, il quale, impegnato nella campagna elettorale del ’36, non aveva nessuna intenzione di incontrare un “negro” e rischiare così di perdere voti. Tanto che Owens arrivò ad iscriversi al partito repubblicano e a fare campagna per l’avversario del presidente, Alf Landon. Forse Race, con la potenza visiva propria del cinema, sarà in grado di mettere definitivamente la parola fine a questo falso storico, per il quale non sono bastate le parole del diretto interessato né le ricostruzioni di alcuni giornalisti come il tedesco Siegfried Mischner, che pochi anni fa raccontò come lui stesso vide Hitler stringere la mano ad Owens: “Jesse aveva portato un fotografo e, dopo l’Olimpiade, chiese alla stampa di correggere un errore che si sarebbe trascinato fino ai giorni nostri. Nessuno gli diede retta”. Nell’America razzista degli anni successivi alla guerra le parole di quell’afroamericano valevano comunque meno di quelle di un bianco. E così gli Usa umiliarono il proprio campione, non credendogli e relegandolo a fenomeno da baraccone, in quelle corse in cui Owens correva contro animali e cavalli da corsa. Cose di cui si parla poco, come delle Olimpiadi di Sant Louis del 1904, dove gli americani si divertirono ad organizzare i “Giochi delle razze inferiori” meglio conosciuti come “giornate antropologiche”, in cui ci si divertiva a veder gareggiare pigmei, eschimesi, indiani d’america. Un’altra bellissima pagina scritta dai nostri “vincitori”. Ma le bugie hanno le gambe corte, anche se la verità per venir fuori deve aspettare ottant’anni.