mercoledì 11 novembre 2020

un durissimo atto d'accusa: l'ultima lettera di Jole Santelli al governo Conte sul piano anti-Covid in Calabria

La lettera è stata scritta il 13 settembre 2020 e resa pubblica il 4 novembre 2020 dal presidente facente funzioni della Giunta, Nino Spirlì.

          Jole Santelli, presidente della regione Calabria dal 15 febbraio al 15 ottobre 2020
 

Questo il testo integrale:

Egregio presidente Conte, scrivo da una Regione in cui i diritti dei cittadini sono troppo spesso calpestati. La Calabria è una terra che ha tante potenzialità ma anche troppi, troppi problemi irrisolti. Il più importante dei diritti calpestati è quello alla Salute.

Siamo vittime da anni di un commissariamento governativo che, improntato esclusivamente a logiche meramente ragionieristiche, ha distrutto la Sanità calabrese. In questo le responsabilità politiche devono essere chiare e nette. Tutte le scelte sanitarie competono in Calabria al governo ed ai suoi commissari. Sono stata attenta ad evitare lo scontro istituzionale, non credo faccia bene a nessuno, ma chi decide di commissariare e di effettuare le scelte, poi deve avere il coraggio di assumersi le responsabilità che ne conseguono.

La fase Covid è stata gestita dalla Regione in assoluta sintonia con il governo nazionale. Il nuovo piano sull’emergenza, invece, su richiesta dei commissari è stato predisposto dagli stessi senza alcun coinvolgimento della Regione, e varato dal Ministero competente. Il nuovo piano ribalta totalmente l’impostazione precedente e per quanto mi riguarda lo trovo di difficile attuazione. Nella riunione con il commissario Arcuri e i ministri Speranza e Boccia, il commissario Arcuri ha specificato che nelle Regioni in cui è presente il commissariamento ad acta la Regione non è soggetto attuatore.

Non m’interessa essere soggetto attuatore di un piano che non condivido, ma è necessario che i calabresi sappiano che il governo si sta assumendo tutte le responsabilità della gestione sanitaria del Covid in Calabria e che la Regione è stata totalmente esautorata. Mi spiace dopo mesi di leale collaborazione, ne prendo semplicemente atto.

La responsabilità verso i calabresi deve essere però chiara, se viene ridisegnata la rete oncologica sul tumore alla mammella e, nonostante le proteste della Regione si va avanti per una strada che, purtroppo, porterà a una nuova e pesante emigrazione sanitaria, se vengono bloccate le radioterapie per esigenze di budget, rendendo impossibile ai calabresi di curarsi a casa propria e costringendoli ad andare fuori regione per terapie salvavita, i calabresi devono sapere che sono scelte effettuate dai commissari di governo, con la totale contrarietà della Regione.

Non credo che, presidente Conte, Voi siate al corrente di queste cose ma è mio obbligo morale e politico porle in evidenza. Noi calabresi abbiamo diritto ad una sanità da Paese civile, non m’interessa fare guerra contro il governo nazionale, ma non farò da parafulmine a scelte pesantemente penalizzanti per i miei concittadini. L’emergenza sanitaria ci ha insegnato che esiste un destino di comunità.

Nessuno si salva da solo. Non possono esserci divisioni strategiche e strumentali davanti a un diritto fondamentale come la salute. Io sono certa che vorrete ascoltarmi per trovare insieme una strada che faccia onore allo sforzo del Paese tutto di non lasciare indietro nessuno.

domenica 11 ottobre 2020

Hervé Ryssen: message de la prison de Fleury-Mérogis - messaggio dal carcere di Fleury-Mérogis

Hervé Ryssen

Chers amis,

Je reçois bien toutes vos lettres, tout votre courrier, toutes vos prières, et je sais qu’ici, d’autres prisonniers subissent sans doute une détresse plus grande que la mienne. Je vous en remercie du fond du cœur car je ne vous cache pas que l’on passe ici parfois par des moments difficiles. J’ignorais jusqu’à présent le pouvoir de la prière... à ma grande honte. Il m’aura fallu attendre 53 ans et une incarcération pour comprendre le message d’amour porté par le christianisme. J’ignore si ce sentiment perdurera en moi. Je ne suis même pas certain que l’on puisse parler de foi religieuse. Tout ce que je sais est que cette solitude qui m’est imposée depuis maintenant deux semaines et les conditions que l’on me fait subir ici m’ont remué l’âme.

Toutes vos lettres m’ont été d’un grand secours. Elles ont aussi visiblement intrigué l’administration pénitentiaire qui, à mon arrivée, ignorait tout des causes de mon incarcération, résumées en un lapidaire chef d’inculpation : « Injure, provocation, haine, etc. » ; tant et si bien qu’ils ont jugé préférable de me placer à l’isolement ; c’est-à-dire qu’on est seul en cellule, au lieu d’être à deux, et à un étage séparé d’un bâtiment. La prison de Fleury-Mérogis, qui est la plus grande d’Europe, a libéré des centaines de détenus au mois de mars, du fait de la crise sanitaire. Il y a donc de la place pour les dissidents.

Si la solitude carcérale peut être propice à certains déplacements tectoniques dans l’âme humaine, je ne la conseillerais pourtant pas à certains qui, parmi vous, peut-être, pourraient être tentés par cette expérience. Il faut en effet savoir que les prisons françaises abritent 80 % d’étrangers ; la chose est connue. Mais pour avoir observé les cours de « promenade », où des groupes de 70-80 détenus viennent se dégourdir les jambes, je puis vous dire que la proportion d’Européens ne dépasse ici jamais les 5 % ; et l’on est même souvent plus proche des 2 ou 3 %.

Tous ces prisonniers expriment évidemment bruyamment leur désir de se faire entendre et hurlent à n’en plus finir à la fenêtre en conversations croisées – quand ils ne mettent pas leur musique exotique pour réjouir toute la société. Vous comprenez ainsi aisément qu’un intellectuel patriote sensible des oreilles ne puisse pas consacrer autant de temps qu’il le souhaiterait à la lecture ou à l’écriture. J’essaie néanmoins de répondre à vos lettres, autant que faire se peut. J’espère que vous me pardonnerez si je ne suis pas parvenu au bout de cette correspondance à la fin de mon séjour.

Je remercie encore une fois tous les sympathisants et les personnalités de la cause nationale qui œuvrent à la défense de la liberté d’expression.

N’envoyez pas d’argent, pas de chèque, pas de mandat, pas de virement : rien. Faites un don à toutes les organisations patriotes dont les responsables se sont manifestés sans restriction. Sans omettre les personnalités avec qui nous avons pu autrefois avoir quelques différends et qui ont exprimé leur sympathie.

Je n’ai besoin de rien ici mais je serai heureux de vous savoir avec moi le 2 décembre prochain, à la 17e chambre du tribunal de Paris.
Que Dieu vous garde.
Hervé Ryssen


Post-scriptum : s’il y a un attentat « antisémite » deux jours avant mon procès, je saurai que c’est un coup de la LICRA !
Nouvelle adresse pour écrire à Hervé Ryssen :

- Maison d’arrêt de Fleury-Mérogis
- Hervé LALIN
- 459091 - Bâtiment D3 - Cellule 4G05
- 7 avenue des peupliers
- 91700 Fleury-Mérogis

 

                           Hervé Ryssen, patriota francese, nato Hervé LALIN

italiano 

Cari amici,

Ricevo tutte le vostre lettere, tutta la vostra posta, tutte le vostre preghiere, e so che gli altri prigionieri qui sono senza dubbio più in difficoltà di me. Vi ringrazio dal profondo del cuore perché non vi nascondo che a volte qui passiamo momenti difficili. Fino ad ora ho ignorato il potere della preghiera, con mia vergogna. Mi ci sono voluti 53 anni e una incarcerazione per comprendere il messaggio d'amore del Cristianesimo. Non so se questa sensazione durerà in me. Non sono nemmeno sicuro che si possa parlare di fede religiosa. Tutto quello che so è che questa solitudine che mi è stata imposta da due settimane e le condizioni a cui sono sottoposto qui hanno toccato la mia anima.

Tutte le vostre lettere mi sono state di grande aiuto. Hanno anche visibilmente incuriosito l'amministrazione carceraria che, al mio arrivo, non sapeva nulla del motivo della mia incarcerazione, riassunta in una breve accusa: "Insulto, provocazione, odio, ecc. "; tanto che hanno pensato fosse meglio mettermi in isolamento; Vale a dire, essere completamente solo in una cella, invece che essere in due, e su un piano separato da un edificio.

La prigione di Fleury-Mérogis, la più grande d'Europa, ha rilasciato centinaia di prigionieri a marzo a causa della crisi sanitaria. Quindi c'è spazio per i dissidenti.

Se la solitudine carceraria può favorire certi mutamenti tettonici nell'animo umano, non la consiglierei a nessuno di voi che, che potrebbero essere tentati di fare questa esperienza. Va notato che le carceri francesi ospitano l'80% degli stranieri; la cosa è nota. Ma avendo osservato le norme "passeggiata", dove vengono a sgranchirsi le gambe gruppi di 70-80 detenuti, posso dirvi che la proporzione di europei qui non supera mai il 5%; e che spesso si è più vicini al 2 o 3%. Tutti questi prigionieri ovviamente esprimono ad alta voce il loro desiderio di essere ascoltati e urlano a non finire alla finestra per conversazioni incrociate - quando non mettono la loro musica esotica per rallegrare tutta la società. Quindi potete facilmente comprendere che un intellettuale patriottico dalle orecchie sensibili non può dedicare alla lettura o alla scrittura tutto il tempo che vorrebbe. Tuttavia, cerco di rispondere il più possibile alle vostre lettere. Spero che mi perdonerete se non arrivo a rispondere a tutti fino alla fine del mio soggiorno.

Ringrazio ancora una volta tutti i sostenitori e le personalità della causa nazionale che lavorano per la difesa della libertà di espressione. Non inviate denaro, nessun assegno, nessun vaglia, nessun bonifico: niente. Donate a tutte le organizzazioni patriottiche i cui capi si sono fatti avanti senza restrizioni. Senza dimenticare le personalità con le quali potremmo aver avuto delle discussioni in passato ma che hanno espresso la loro simpatia. Non ho bisogno di niente qui, ma sarò felice di avervi con me il 2 dicembre, nella camera 17 del tribunale di Parigi.

Che Dio vi assista.
Herve Ryssen

Post scriptum: Se ci sarà un attentato "antisemita" due giorni prima del mio processo, sappiate che sarà stato un colpo preparato della LICRA!

 Nuovo indirizzo per scrivere a Hervé Ryssen:

- Centro di custodia cautelare Fleury-Mérogis
- Hervé LALIN
- 459091 - Edificio D3 - Cella 4G05
- 7 avenue des peupliers
- 91700 Fleury-Mérogis



 

mercoledì 25 marzo 2020

Codice d’onore dal Prof. Salvatore Rainó, medico chirurgo - a proposito di corona-virus...

 Dott. Salvatore Rainò
Nel mio pieno possesso delle facoltà psichiche e mentali, alla luce dei Titoli di Studio che possiedo, per il ruolo di persona che riscuote la fiducia di moltissime persone di massimo livello culturale, morale e sociale, ho il dovere di assumere una posizione, senza esitare, in merito alla tragica situazione sociale determinata dal coronavirus.
1) I virus del gruppo corona sono noti da molto tempo e mutano spontaneamente anche con velocità esorbitante.
2) La loro mutazione, se da un lato potrebbe rappresentare un pericolo, d’altro canto è la prova schiacciante che, come per altre entità virali e batteriche, non ha senso alcuno parlare di immunità stabile e permanente, quindi non ha senso parlare di un vaccino (per lo stesso motivo, non esiste il vaccino per il raffreddore, che pure può essere impegnativo per persone già debilitate)
3) Anche altre misure farmacologiche, che vanterebbero efficacia sull’attività virale, hanno un senso limitato, nella misura in cui non si valorizzino tutti gli elementi contenuti in questo documento.
4) La monotematicità che correla direttamente l’eventuale positività per il tampone virale alla temibile evoluzione in forme gravi respiratorie è fallace e induce in una serie di gravi errori interpretativi, la cui ricaduta principale è la serie di misure varate per il contenimento, che sta inducendo in Italia una forma irreversibile di catastrofe legata a decisioni politiche e amministrative sbagliate e irresponsabili.
5) Sull’onda dell’ignoranza e dell’emotività incontrollata, si stanno attribuendo al coronavirus le morti in pazienti con positività per coronavirus, mentre queste persone muoiono per altre cause.
6) Le regole di diffusione del contagio di qualunque malattia, regole ben note ai veri esperti del settore, non giustificano l’andamento e la diffusione che ora vengono attribuiti allo spostamento del virus (non è il virus che si sposta, ma sono le condizioni individuali, sociali e ambientali che materializzano la sindrome ad esso attribuita).
7) Le aree dove la situazione è più grave sono le stesse dove il 5G, di documentata dannosità per le difese immuni, è stato installato a pieno regime (ogni tentativo di obiezione al 5G, per quanto improntato a documentate conoscenze scientifiche, in qualunque veste sia stato effettuato, è stato ignorato e stroncato dittatorialmente). Nelle zone più colpite dall’epidemia, vi era già un “sottaciuto” rialzo di mortalità per malattie infettive, indipendenti dal virus incriminato
9) Numerose fonti scientifiche allarmano sull’uso di antipertensivi ACE-inibitori, farmaci diffusissimi, di prima scelta per il trattamento dell’ipertensione, che facilitano l’evoluzione grave della sindrome da coronavirus.
10) Numerose altre fonti scientifiche spiegano che l’abuso spropositato degli antinfiammatori, di vario genere, adesso ai massimi storici, con vario meccanismo svolge il ruolo di grave concausa ad aggravare la prognosi degli infettati.
11) Il tampone effettuato per il rilievo di positività al virus è stato intrinsecamente concepito per dare più dell’80% di positività (in Igiene e Medicina Preventiva, test così sensibili non devono essere indicati per screening, pena il rischio di instaurare situazioni fantasmatiche che creano una psicosi assolutamente non adeguata alla realtà).
12) Fonti scientifiche dimostrano che le vaccinazioni eseguite massivamente nei mesi precedenti all’epidemia hanno inserito frazioni virioniche che danno falsa positività al test, nel senso che queste persone non hanno contratto il virus, ma ne sono divenute vittime, direttamente e indirettamente, per incongrue ed abusive, quanto discusse, misure sanitarie di massa.
13) Altre fonti scientifiche provano che l’immunità delle persone vaccinate è compromessa dalle stesse vaccinazioni, che aprirebbero la strada al più facile contagio di altre forme di vita invisibili patogene.
14) Gli organismi del sistema dominante sono responsabili di aver diffuso false informazioni, mistificanti, che hanno tolto la ragione ed impediscono di prendere decisioni assennate e allineate con i sacri crismi del sapere scientifico reale, diverso da quello ondeggiante legato alle varie pressioni del momento.
15) A tale fenomeno di plagio e di influenza, in cattiva fede e in buona fede, si sono prestate quasi tutte le figure, universitarie, ospedaliere, amministrative e politiche istituzionali, dimentiche che al di fuori di esse vi sono note ed autorevoli figure alternative, in grado di essere più illuminanti e soprattutto libere, e di poter fornire una disamina dei fatti molto diversa da quella attuale, che, esaminata correttamente, risulta erronea.
16) E’ evidente che la popolazione, considerata nella sua totalità, non mostra minimamente di avere la cultura, la forza e la lucidità per capire che cosa stia accadendo, ma tale stato può cambiare da un momento all’altro, per la più piccola variabile, inscenando situazioni reattive violentissime, i cui segni prodromici sono già identificabili (da un momento all’altro, le persone che dormono una affianco all’altra, che si vedono costrette a indossare il mascherino e tenersi a distanza di sicurezza tra di loro, in pubblico, esploderanno, e sarà una fine violenta per i dispositori e per gli esecutori).
17) L’uso del mascherino, che è diventato un totem, anche violento e fonte di altre patologie, nonché causa di maggior gravità dei meccanismi del contagio anche per coronavirus, deve essere bandito immediatamente, tranne che in situazioni molto speciali in prima linea.
18) Lo stesso dicasi per l’uso dei guanti e degli indumenti di prevenzione, che divengono essi stessi, usati in modo erroneo, fonte di diffusione di tutte le malattie infettive.
19) Vi è stata una assoluta sottovalutazione dell’importanza dei comportamenti effettivamente preventivi, come l’apporto di alcune vitamine e di princìpi naturali, l’adozione di comportamenti sani, come quello di condurre vita all’aria aperta, mantenere un assetto emozionale propositivo ed armonioso, mentre si è gettata la popolazione in rituali fobico-ossessivi, che comportano già da soli, il rischio di malattia psicofisica abnorme.
20) Ancora una volta, si evince facilmente che la popolazione è stata vittima di manovre spietate e ciniche che sono inquadrate nello stile sempre più menomante, in trend crescente, che non garantisce i sacri principi della Costituzione, dei Diritti umani e che pone i cittadini nelle condizioni di suicidarsi o estinguersi per la serie interminabile di inganni, di vessazioni e di privazioni di libertà (negli ultimi giorni, vi è un terribile incremento dell’uso di farmaci psichiatrici).
21) Per non parlare delle curiose, misteriose e apparentemente inspiegabili coincidenze politico- amministrative, sulle quali non spetta a me soffermarmi, che cadono proprio in questo periodo, come se in una stanza della “vita” ci sia il pandemonio del coronavirus, mentre, in un’altra stanza della stessa “vita”, vi siano orribili macchinazioni a danno della popolazione ignara
22) Questo è il mio appello accorato: si verificheranno tali reazioni da parte del popolo “disilluso”, che, per la pietà che provo nei confronti di coloro che diverranno vittima di tali reazioni, prego chiunque di fare il massimo sforzo per tornare indietro. Il Perdono, secondo le indicazioni di Papa Celestino, potrà sanare un periodo storico altrimenti apocalittico.
23) Tutte le affermazioni da me rilasciate sono frutto di fonti chiare e inoppugnabili, a disposizione di tutti, nonché sono più che sufficienti ad autorizzare il sottoscritto, nelle sue vesti ufficiali, di fronte alla impareggiabile gravità attuale, ad assumere ogni posizione che egli ritenga necessaria, come Cittadino, come Medico, come Pubblico Ufficiale, come Scienziato, come Personalità Giuridica e Filosofica tra le più accreditate del nostro panorama contemporaneo.
Italia, 22 marzo 2020.

Salvatore Rainò
Medico Chirurgo
Specialista in Allergologia ed Immunologia Clinica
Specialista in Medicina Interna
Omeopata Unicista
Gruppo di COEMM & CLEMM Official Page LAB
COEMM & CLEMM

giovedì 12 marzo 2020

tutto chiuso fino al 3 aprile 2020 - Coronavirus, Conte firma il Dpcm 11 marzo 2020

Coronavirus, Conte firma il Dpcm 11 marzo 2020

Giuseppe Conte, presidente del Consiglio

11 Marzo 2020
Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il nuovo Dpcm recante ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 sull'intero territorio nazionale.
Di seguito il testo del decreto.
*****

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 

Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400;
Visto il decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante «Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19» e, in particolare, l’articolo 3;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 23 febbraio 2020, recante “Disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 45 del 23 febbraio 2020;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 febbraio 2020, recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 47 del 25 febbraio 2020;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2020, recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 52 del 1° marzo 2020;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 4 marzo 2020, recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 55 del 4 marzo 2020;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020, recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 59 dell’8 marzo 2020;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 9 marzo 2020, recante “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.62 del 9 marzo 2020”;
Considerato che l’Organizzazione mondiale della sanità il 30 gennaio 2020 ha dichiarato l’epidemia da COVID-19 un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale;
Vista la delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, con la quale è stato dichiarato, per sei mesi, lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili;
Considerati l'evolversi della situazione epidemiologica, il carattere particolarmente diffusivo dell'epidemia e l'incremento dei casi sul territorio nazionale;
Ritenuto necessario adottare, sull’intero territorio nazionale, ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19;
Considerato, inoltre, che le dimensioni sovranazionali del fenomeno epidemico e l’interessamento di più ambiti sul territorio nazionale rendono necessarie misure volte a garantire uniformità nell’attuazione dei programmi di profilassi elaborati in sede internazionale ed europea;
Su proposta del Ministro della salute, sentiti i Ministri dell'interno, della difesa, dell'economia e delle finanze, nonché i Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, dello sviluppo economico, delle politiche agricole alimentari e forestali, dei beni e delle attività culturali e del turismo, del lavoro e delle politiche sociali, per la pubblica amministrazione, e per gli affari regionali e le autonomie, nonché sentito il Presidente della Conferenza dei presidenti delle regioni;
DECRETA:
ART. 1
(Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale)

Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 sono adottate, sull’intero territorio nazionale, le seguenti misure:
  1. Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità individuate nell’allegato 1, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali, purché sia consentito l’accesso alle sole predette attività. Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia di attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie. Deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
  2. Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto. Restano, altresì, aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situati lungo la rete stradale, autostradale e all’interno delle stazioni ferroviarie, aeroportuali, lacustri e negli ospedali garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
  3. Sono sospese le attività inerenti i servizi alla persona (fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti) diverse da quelle individuate nell’allegato 2.
  4. Restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonché l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi.
  5. Il Presidente della Regione con ordinanza di cui all’articolo 3, comma 2, del decreto legge 23 febbraio 2020 n. 6, può disporre la programmazione del servizio erogato dalle Aziende del Trasporto pubblico locale, anche non di linea, finalizzata alla riduzione e alla soppressione dei servizi in relazione agli interventi sanitari necessari per contenere l’emergenza coronavirus sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro della salute, può disporre, al fine di contenere l’emergenza sanitaria da coronavirus, la programmazione con riduzione e soppressione dei servizi automobilistici interregionali e di trasporto ferroviario, aereo e marittimo, sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali.
  6. Fermo restando quanto disposto dall’articolo 1, comma 1, lettera e), del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 e fatte salve le attività strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza, le pubbliche amministrazioni, assicurano lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del proprio personale dipendente, anche in deroga agli accordi individuali e agli obblighi informativi di cui agli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81 e individuano le attività indifferibili da rendere in presenza.
  7. In ordine alle attività produttive e alle attività professionali si raccomanda che:
    1.  sia attuato il massimo utilizzo da parte delle imprese di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza;
    2.  siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva;
    3.  siano sospese le attività dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione;
    4.  assumano protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale;
    5.  siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali;  
  8. per le sole attività produttive si raccomanda altresì che siano limitati al massimo gli spostamenti all’interno dei siti e contingentato l’accesso agli spazi comuni;
  9. in relazione a quanto disposto nell’ambito dei numeri 7 e 8 si favoriscono, limitatamente alle attività produttive, intese tra organizzazioni datoriali e sindacali.
  10. Per tutte le attività non sospese si invita al massimo utilizzo delle modalità di lavoro agile.
ART. 2
(Disposizioni finali)

1. Le disposizioni del presente decreto producono effetto dalla data del 12 marzo 2020 e sono efficaci fino al 25 marzo 2020.
2. Dalla data di efficacia delle disposizioni del presente decreto cessano di produrre effetti, ove incompatibili con le disposizioni del presente decreto, le misure di cui al  decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020 e del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 9 marzo 2020.
3. Le disposizioni del presente decreto si applicano alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione.
Roma, 11 marzo 2020
                      
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
IL MINISTRO DELLA SALUTE

Allegato 1
COMMERCIO AL DETTAGLIO

Ipermercati
Supermercati
Discount di alimentari
Minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari
Commercio al dettaglio di prodotti surgelati
Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici
Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codici ateco: 47.2)
Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati
Commercio al dettaglio apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati (codice ateco: 47.4)
Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico
Commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari
Commercio al dettaglio di articoli per l'illuminazione
Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici
Farmacie
Commercio al dettaglio in altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica
Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati
Commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l'igiene personale
Commercio al dettaglio di piccoli animali domestici
Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia
Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento
Commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini
Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet
Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato per televisione
Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto per corrispondenza, radio, telefono
Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici

Allegato 2
Servizi per la persona

Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia
Attività delle lavanderie industriali
Altre lavanderie, tintorie
Servizi di pompe funebri e attività connesse

venerdì 6 marzo 2020

dedicato alla mia Patria Perduta. La democrazia assassinata - I giardini di Marzo - Lucio Battisti - la poesia e la sofferenza in musica e nel cuore


I Giardini di marzo ! ! ! Dedicato alla mia Patria Perduta ! ! ! (la poesia e la sofferenza in musica e nel cuore) Dedicato al mio Paese, alle donne e agli uomini di buona volontà, che piangono per la libertà perduta. Dedicato ai fratelli e alle sorelle italiane, che per anni ho sentito come ostili nemici, grazie ai potenti; Dedicato a tutti quegli anziani che anche oggi si ricorderanno del calvario di questa vita in Italia, perché non hanno un euro in tasca; dedicato ai giovani, che non sanno di essere profondamente amati dai loro congiunti e dai loro educatori perché non sanno che coloro che li amano, sono troppo poveri e disarmati e non sanno come aiutarli. Dedicato a chi, oggi, riprenderà il coraggio, con le lacrime agi occhi , e tornerà a lottare con rinnovato zelo e riscoperto amore, fino all'ultimo respiro, per la Patria Perduta. La Patria Perduta ! (Maria Grazia Tagliaferri)