SCHIAVITÙ
FISCALE SOTTO MENTITE SPOGLIE DI NUOVA LEGGE FALLIMENTARE (DL del
12.1.2019, n. 14, in vigore dal 15.8.2020).
Nel
mentre tutti parlano d'altro, hanno promulgato una nuova,
chilometrica legge fallimentare che è in realtà una delle solite
norme la cui lunghezza e cervelloticità serve ad occultare il punto
cruciale: un sistema di ‘allerta’ fallimentare funzionale alla
distruzione,di tutte le medie e piccole aziende, anche agricole, e
dei milioni di posti di lavoro che esse ancora garantiscono, A
favore, però, delle multinazionali,
‘Allerta’
che, a mio avviso, riguarderà presto anche i professionisti e i
semplici consumatori.
Sistema
di ‘allerta’ in virtù del quale, in sintesi, appena un’azienda
ha un debito fiscale o bancario, la banca e il fisco addirittura
DEVONO lanciare un’allerta che fa scattare la procedura
fallimentare. Procedura che culminerà sì, proprio come prima,
nell’eliminazione dell’azienda in presenza peraltro di un regime
sanzionatorio ancora più grave di quello vecchio, ma che – evviva
evviva! – non si chiamerà più fallimento, bensì dichiarazione di
stato di crisi.
Una
sistema che, peraltro, non si applica alle banche, alle finanziarie
ed insomma a tutte quelle grandissime entità economiche a cui
andrebbe invece applicato.
Una
legge che, se fossimo l’Irlanda, l’Inghilterra, la Germania –
Paesi dove cioè le tasse sono basse o sopportabili e lo Stato ti dà
in cambio qualcosa – e se fosse diversamente formulata, potrebbe
anche andare, ma che, considerando come siamo messi, avrà il
calcolato esito di lasciare in campo solo le multinazionali.Una
legge che riguarda anche i semplici consumatori e professionisti che
però, per ora, non sono soggetti all’‘allerta’, ma solo perché
la cupola ha bisogno di qualcuno che la sostenga o almeno non vi si
opponga, ma che, a mio modesto avviso, al momento ‘buono’, verrà
estesa dapprima anche ai professionisti e poi ai consumatori. Sicché
il controllo della società attraverso lo strumento fiscale sarà
completo.
Questo
nel mentre tutti sanno che i tributi sono illeciti stante il
signoraggio ed io – seguito solo da quattro sia pur affettuosissimi
gatti – mi accingo a notificare le citazioni contro il Governo per
la condanna alla restituzione dei tributi pagati negli ultimi dieci
anni e la declaratoria delle loro non debenza, stante
l’incostituzionalità delle norme che li prevedono dato il
signoraggio; e contro la Banca d’Italia (BI) e la BCE, per la
condanna al pagamento di una somma pari all’importo del debito
pubblico diviso il numero degli italiani.
Mah! (Alfonso Luigi Marra)
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