venerdì 14 settembre 2018

La democrazia ipocrita e usuraia di Klaus Davi per San Luca, capitale della "ndrangheta"

Klaus Davi arriva a San Luca con la scorta armata e con la digos per parlare della sua democrazia. L'ultima oscena buffonata del potere: mandare Klaus Davi, ebreo sionista di cittadinanza svizzera, in Calabria, esattamente a San Luca. Per portare avanti una operazione di colonialismo ideologico e politico, dando per scontato che i sanluchesi, in quanto meridionali, e per di più calabresi e notoriamente “ndranghetari” secondo l'assunto classicamente lombrosiano siano una razza inferiore africanoide, un popolo maledetto e “atavicamente criminale”. Klaus Davi è venuto in Calabria, animato da un tipico spirito di supponenza e di spocchia culturale, oltre che razzista, per portare ai Calabresi di San Luca la luce del suo superiore intelletto e la sua superiore democrazia. Ma di quale democrazia ci vuole parlare? -di quella che i suoi compatrioti ebrei israeliani sionisti e terroristi applicano in Palestina giocando al tiro a segno e così assassinando a sangue freddo poveri giovani ragazzi, fanciulle, bambini addirittura che manifestano inermi per la nakba, e saltando e ballando scompostamente quando ne ammazzano uno. Ma quale democrazia ci vuole portare questo Klaus Davi, quella della costituzione truffa del 1948, che garantisce l'impunità a chiunque venga eletto e non mantenga le promesse elettorali? Che impedisce al popolo di votare le tasse, i trattati internazionali e i giudici che pontificano in nome del popolo italiano ma che sono, invece, scelti e nominati dai vertici della massoneria e della cabala ebraica rothschildiana. E mentre il paese di San Luca è presidiato da decenni da reparti dell'esercito nascosti sui boschi e sulle montagne Klaus Davi viene a portare la sua democrazia massonica, farisea, sionista e rothschldiana scortato da reparti dei carabinieri, della polizia e della finanza in armi, dalla digos in borghese, e da tutti gli ascari, mercenari, golem, e giuda iscariote che riesce a raccattare il loco. La democrazia in Calabria è conosciuta da più di 2500 anni. La Calabria è stata per millenni maestra di civiltà. Magna Grecia docet. La Calabria, al centro del Mediterraneo, non ha bisogno di un Klaus Davi che scende dalle montagne svizzere per portarci la sua democrazia usuraia.

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